Da molti punti di vista quello che chiamiamo ebraismo (e che non coincide esclusivamente con un assetto religioso, implicando tratti di costruzione identitaria ben più vasti) presenterebbe problemi eccentrici rispetto al ragionamento intorno ai nessi tra monoteismi e consumo. Innanzitutto, in quanto popolo del Libro, l’approccio ebraico al consumo non può che essere “respingente”. Nell’ebraismo il rapporto con il senso della vista è peccaminoso, dunque l’immagine con tutte le sue connotazioni di sensualità, erotismo, desiderio (e quindi consumo) è medium da rifiutare. Del resto l’ebraismo non è una religione con finalità universalistiche, dunque non ha bisogno di utilizzare la potenza dell’immagine per conquistare il mondo, come farà il cristianesimo, ad esempio. Apparentemente, insomma, il mondo ebraico non risulterebbe coinvolto nei problemi legati al come espandersi, come agganciarsi al mondo odierno dominato dal consumo. Eppure è la diaspora stessa ad imporre l’urgenza della questione. Sebbene non globalizzante, l’ebraismo è stato posto dalla storia nel mondo, ed in qualche maniere è tenuto a farci i conti.
Ebraismo: il consumo come funzione della diaspora? / Tarzia, Fabio. - STAMPA. - (2018), pp. 23-30.
Ebraismo: il consumo come funzione della diaspora?
Fabio Tarzia
2018
Abstract
Da molti punti di vista quello che chiamiamo ebraismo (e che non coincide esclusivamente con un assetto religioso, implicando tratti di costruzione identitaria ben più vasti) presenterebbe problemi eccentrici rispetto al ragionamento intorno ai nessi tra monoteismi e consumo. Innanzitutto, in quanto popolo del Libro, l’approccio ebraico al consumo non può che essere “respingente”. Nell’ebraismo il rapporto con il senso della vista è peccaminoso, dunque l’immagine con tutte le sue connotazioni di sensualità, erotismo, desiderio (e quindi consumo) è medium da rifiutare. Del resto l’ebraismo non è una religione con finalità universalistiche, dunque non ha bisogno di utilizzare la potenza dell’immagine per conquistare il mondo, come farà il cristianesimo, ad esempio. Apparentemente, insomma, il mondo ebraico non risulterebbe coinvolto nei problemi legati al come espandersi, come agganciarsi al mondo odierno dominato dal consumo. Eppure è la diaspora stessa ad imporre l’urgenza della questione. Sebbene non globalizzante, l’ebraismo è stato posto dalla storia nel mondo, ed in qualche maniere è tenuto a farci i conti.File | Dimensione | Formato | |
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